Italia che Cambia e SlowItaly: quando il movimento diventa cambiamento

C’è un’Italia che non corre, ma cammina o pedala tra borghi e campagne, dove le strade secondarie diventano connessioni, non confini. È il Paese che Italia che Cambia racconta da anni, e che oggi incontra SlowItaly in un progetto comune: trasformare la mobilità lenta in una rete viva di persone, luoghi e idee che cambiano il modo di viaggiare e di vivere i territori.

Italia Che Cambia è main partner del progetto SlowItaly. Per Daniel Tarozzi, il fondatore della testata giornalistica che da più di 10 anni è attiva sui temi dell’ambiente, della transizione energetica e dell’innovazione sociale, questa collaborazione nasce da una visione condivisa:

“Da sempre raccontiamo l’Italia meno nota ai media mainstream, quella che resiste e innova nei territori considerati marginali. Viaggiare lentamente è il modo più autentico per entrare in contatto con questa Italia viva e pulsante, fatta di persone che si rimboccano le maniche ogni giorno.”

Nel nuovo ecosistema di SlowItaly, Italia Che Cambia porta il suo sguardo umano e giornalistico dentro la rete dei cammini e delle ciclovie. Non si tratta solo di promuovere un modo sostenibile di muoversi, ma di dare voce a chi abita e anima i territori: ristoratori che fanno da presidio culturale, produttori locali, cooperative sociali, giovani che hanno scelto di restare o tornare. Racconti che diventano tappe di un viaggio condiviso, in cui ogni percorso è anche un filo di connessione tra esperienze di cambiamento.

“Non ci interessa solo lo strumento tecnologico — spiega Tarozzi — ma l’idea culturale che c’è dietro. La piattaforma è importante perché rende possibile muoversi in sicurezza, ma soprattutto perché ci permette di attraversare davvero questa Italia che cambia, incontrando chi la abita e la trasforma ogni giorno.”

Dal racconto al territorio

La collaborazione fra Italia Che Cambia, Movimento Lento e ItinerAria è molto più di un accordo operativo: è un esperimento culturale che unisce il racconto con l’esperienza diretta.
L’obiettivo è collegare fisicamente — grazie alle mappe e agli itinerari di SlowItaly — le realtà virtuose già mappate da Italia che Cambia, permettendo ai viaggiatori di raggiungerle, incontrarle e sostenerle concretamente.

L’idea affonda le radici in un progetto che anticipava già questa visione: L’Italia in movimento lento, un viaggio a tappe da Milano a Capo Santa Maria di Leuca che aveva connesso, pedalando, le comunità del cambiamento, e che aveva avuto tra i protagonisti Alberto Conte, il fondatore di ItinerAria. Da quella esperienza è nato un modo nuovo di intendere la scoperta del Paese, dove la mappa diventa percorso e il viaggio diventa relazione.

Oggi, con SlowItaly, quella filosofia si traduce in una piattaforma che seleziona pochi itinerari ma di qualità, garantendo sicurezza, accessibilità e servizi adeguati, dalle ciclovie europee alle strade secondarie delle aree interne.
Un approccio che privilegia la concretezza alla quantità: meno percorsi, ma curati e pronti ad accogliere viaggiatori consapevoli. La tecnologia diventa così uno strumento di semplificazione e inclusione, capace di accompagnare chi vuole mettersi in cammino e rendere il viaggio lento accessibile a tutti.

Un’alleanza culturale per il futuro del viaggio lento

“Quando parliamo di viaggio lento — sottolinea Tarozzi — parliamo anche di economia, agricoltura, cibo, giovani che tornano nei paesi, di restanza e di futuro. Camminare o pedalare non è solo un modo diverso di muoversi, ma un atto politico, un gesto che riporta le persone dentro i territori.”

Il valore di questa alleanza sta proprio nella contaminazione reciproca: da un lato la competenza tecnica e cartografica di ItinerAria e Movimento Lento, dall’altro la capacità di Italia che Cambia di raccontare e dare senso ai luoghi e alle persone.
Insieme costruiscono una narrazione corale, che va oltre il turismo e diventa un progetto di sviluppo territoriale fondato su prossimità, partecipazione e cura.

SlowItaly non è solo una piattaforma digitale: è un modo per abitare il Paese, pedalata dopo pedalata, passo dopo passo, creando legami tra comunità resilienti e nuove economie locali.
È la dimostrazione che il viaggio, quando è lento, può davvero diventare una forma di cambiamento collettivo.

Scopri il progetto e i primi itinerari su www.slowitaly.tours